10 dicembre 2021 - 11 marzo 2022. Ronchi dei Legionari A cent’anni dalla nascita una retrospettiva sull’opera dell’artista il cui mestiere pittorico fu il mezzo con il quale elaborare i propri concetti superando il pretesto letterario di figurazione per giungere a un risultato esclusivamente connotato da una forma pura di suono colore al di fuori del tempo, liberato da schematismi precostituiti. “Voglio raccontare una storia di colore-materia-colore – scrisse Pino Furlan – con mezzi che non sono i comuni mezzi usati in passato e sempre meno usati dagli inizi di questo secolo”.
Pino Furlan (1920-1987)
Nato a Ronchi, allora Provincia di Trieste, da una famiglia di tradizione e mentalità artigiana-rurale, sin dalla più tenera età risentì degli echi tragici della guerra, a partire dall’esperienza paterna. “Crebbi selvatico” scrisse di se stesso, definendo perfettamente la radice del carattere introverso, schivo e sensibile rimarcato costantemente nel corso della sua vita da familiari, amici, critici. Da uomo di sinistra, negli anni della “costruzione del socialismo” in Jugoslavia emigrò a Fiume sulla scia dei cosiddetti “monfalconesi”. Rientrato a Ronchi fu assunto nel Cantiere monfalconese inizialmente come operaio per poi diventare cottimista dei pittori. Per tutto il resto della sua vita la passione profonda per la pittura non fu fine a se stessa ma fu messa a disposizione della società locale nei suoi momenti di profonda crisi, nella convinzione che il mondo potesse cambiare e che tutti dovessero dare una mano.
Gli spazi espositivi:
Antiquarium - via Androna Palmada “Crebbi selvatico”. Alle origini di Pino Furlan
I documenti, esposti nelle vetrine, permettono di ricostruire la vita privata di Pino Furlan e attestano il suo legame con la città di Ronchi dei Legionari, relazione mai interrotta. Sulle pareti tra la copia da una vecchia fotografia, le vedute di case e chiese, e le nature morte è possibile già percepire quella sua innata sensibilità per il colore e per la luce, filtrata dalla conoscenza della pittura triestina di fine Ottocento e inizio Novecento. Una caratteristica questa che dominerà la sua produzione.
Villa Vicentini Miniussi - Piazza dell’Unità 24 Dal neorealismo magico al gioco dell’astrazione
L’interpretazione che Furlan dà all’esperienza neorealista è del tutto particolare, la sua più che una lettura politica è una volontà di ripresa degli aspetti della vita quotidiana, catturati in un’atmosfera particolare e metafisica. Le opere degli anni Cinquanta documentano questa sua fase. Lo sbocco naturale di questa visione della realtà sarà, nel decennio successivo, una progressiva astrazione delle forme e una particolare esasperazione del tonalismo cromatico. La parte documentaria permette di ricostruire la sua intensa attività espositiva e il suo impegno politico.
Auditorium Comunale - Piazzetta dell’emigrante /via Cau de mezo Lirismo cromatico
Dalla seconda metà degli anni Settanta l’arte di Pino Furlan inizia a virare verso una sempre maggiore attenzione per il colore. I paesaggi diventano sempre più astratti e i “giochi” diventano poesia. L’artista che non ha mai abbandonato lo studio di certi soggetti, come le facciate delle chiese, li affronta ora in maniera diversa, analizzando nel profondo la loro struttura e la loro essenza. Tale ricerca porta alla realizzazione dei Monocromi mentre le Madri chiudono il suo percorso artistico. La documentazione proposta espone il lavoro di illustrazione del libro di poesie di Silvio Domini Lucamara.
Organizzato da:
Comune di Ronchi dei Legionari
Consorzio Culturale del Monfalconese
Ecomuseo Territori
Con il contributo di:
Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse
Con il patrocinio di:
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Ingresso libero - Orari di apertura:
Mercoledì 9.30-12.30
Sabato e Domenica
9.30-12.30, 15.00-18.00
24, 25 e 26 dicembre,
31 dicembre e 1 gennaio chiuso
Gli orari di apertura potranno subire variazione a seguito dell’entrata in vigore di nuove disposizione sull’emergenza COVID-19.
Per ulteriori informazioni:
- mail: biblioteca@comuneronchi.it
- tel. 3312313488 (anche WhatsApp)