Tra l’acqua e l’uomo esiste un rapporto che si perde nella notte dei tempi e che nei millenni si è identificato con una delle più antiche attività umane: la bonifica. Sinonimo di bonum facere, ovvero rendere buono ciò che non lo è, la bonifica ha disegnato nei secoli il paesaggio della pianura isontina.
Questa porzione di territorio, attraversata dalla fascia delle Risorgive che separa l'alta dalla bassa pianura, è formata dai depositi alluvionali dei corsi d'acqua: Torre, Judrio, Versa e Isonzo. Oltre alle acque fluviali insistono sulla pianura le acque di risorgiva, quelle stagnanti, salmastre e salate del Mare Adriatico e una fitta rete di canali irrigui gestiti dal Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia (CBVG). L'ente, nato dall'accorpamento dei preesistenti Consorzi, cura le attività di bonifica idraulica e irrigua da oltre 140 anni. Oggi il Consorzio è un Ente che coordina interventi pubblici e privati, si occupa di difesa e conservazione del suolo, tutela delle risorse idriche, regolazione delle acque, salvaguardia dell'ambiente, del territorio agricolo e del paesaggio rurale e promuove la tutela e la valorizzazione delle produzioni agricole e dei territori agricoli.