Descrizione
L’impianto idrovoro Sacchetti rappresenta una parte importante nella storia della bonifica del territorio. Agli inizi del Novecento molte aree comprese tra il fiume Isonzo e il Timavo presentavano ampie porzioni palustri; la consistente opera di bonifica avviata conseguì la realizzazione di una rete di canali distribuiti sull’estesa area di 3400 ettari. L’emungimento meccanico, cioè l’estrazione da falde sotterranee delle acque, per questi canali fu affidato al complesso idrovoro Sacchetti; era in grado di smaltire le acque a grandi portate, si contarono oltre 6000 litri al secondo. Il complesso comprende anche una cabina di trasformazione elettrica e una costruzione adibita a residenza per l’allora custode, oggi trasformata in centro visite allestito con un percorso itinerante di fotografie e mappe illustranti la storia dell’ente consortile e delle opere idrauliche. È attualmente gestito dal Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia.
Riferimenti bibliografici:
Sotto Monfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo, p.186
Archeologia industriale nella Provincia di Gorizia, p. 49



