Quello del Carso è un territorio in cui si distinguono diversi paesaggi: le alture con fitte boscaglie e pinete, le depressioni occupate dai laghi di Doberdò e Pietrarossa e dalla palude di Sablici, la landa carsica in cui spuntano i caratteristici cespugli di sommaco che in autunno tingono la zona di rosso e giallo, il sottosuolo in cui hanno preso forma numerosi tipi di cavità come inghiottitoi, gallerie e grotte.
Al di là dell’aspetto naturalistico, il Carso si è sempre contraddistinto per essere un territorio in cui l’uomo si è stanziato già in tempi remoti, e a testimoniarlo sono i resti dei diversi castellieri ritrovati. È stato, inoltre, un territorio teatro dei violenti scontri della Prima Guerra mondiale: gli eserciti italiano e austro-ungarico si scontrarono nelle cosiddette Battaglie dell’Isonzo, lasciando traccia nei resti di trincee, gallerie, caverne adibite a rifugio. Su buona parte del territorio si collocano i diversi monumenti che ricordano le vittime di questi scontri.
Al di là dell’aspetto naturalistico, il Carso si è sempre contraddistinto per essere un territorio in cui l’uomo si è stanziato già in tempi remoti, e a testimoniarlo sono i resti dei diversi castellieri ritrovati. È stato, inoltre, un territorio teatro dei violenti scontri della Prima Guerra mondiale: gli eserciti italiano e austro-ungarico si scontrarono nelle cosiddette Battaglie dell’Isonzo, lasciando traccia nei resti di trincee, gallerie, caverne adibite a rifugio. Su buona parte del territorio si collocano i diversi monumenti che ricordano le vittime di questi scontri.




