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Resti di ville romane - Monfalcone

Descrizione

In età romana la zona antistante le risorgive del Timavo, tra le odierne località di Monfalcone e Duino, erano un ampio bacino lagunare, menzionato nelle fonti come Lacus Timavi: in questo punto i tre rami del fiume si sarebbero uniti poco prima della foce, dando vita ad uno scenario lagunare interessato alla costruzione di alcuni complessi residenziali. Il recupero durante gli scavi di resti della decorazione parietale, realizzata con la tecnica dell’affresco, ha fatto scattare l’interesse della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che ha avviato un lavoro di restauro di questi frammenti caratterizzanti gli edifici abitati in epoca romana. Questi rinvenimenti fanno riferimento a quelle che sono state identificate come Villa della Punta e la Villa-mansio inserita nel comprensorio dell’acquedotto intitolato a Giovanni Randaccio. Nel caso della Villa della Punta, l’analisi delle pavimentazioni musive, ha suggerito una datazione fatta risalire alla prima fase tardo repubblicana (fine del I secolo a.C.), mentre l’esame dei frammenti di decorazione parietale ha permesso di ricostruire una partizione a fondo bianca decorata da un pannello realizzato a più fasce di colore rosso scuro, azzurro e giallo, decorato al centro da un elemento floreale stilizzato e una ghirlanda a piccoli fiori. La Villa-mansio, oggetto di scavo a partire dalla fine degli anni Settanta, comprendeva invece una quarantina di ambienti distribuiti su tre diversi livelli, e anch’essa è stata fatta risalire all’età tardorepubblicana.

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