Mistero e sacralità sono gli elementi che da millenni connotano il fiume Timavo, per il suo caratteristico riaffioramento a San Giovanni di Duino, a meno di due chilometri dal mare, dopo aver percorso un lungo tratto sotterraneo al di sotto del territorio carsico e sfociare, infine, in mare. A rendere ancora più mistico il punto in cui l’acqua del fiume riemerge in superficie è la vicina Chiesa di San Giovanni in Tuba.
La zona si caratterizza per una flora molto ricca, che comprende la Euphrasia Marchesettii, pianta dai piccoli fiori bianchi screziati di violetto che fiorisce a fine estate, e il “Senecione palustre” (Jacobaea paludosa), pianta dai caratteristici fiori gialli. Le particolari condizioni climatiche hanno favorito anche la crescita della “Lecceta”, il bosco di Lecci, e della Carpinella, arbusto tipico delle coste della Dalmazia e dell’Istria.
Per quel che riguarda la fauna, oltre alle specie tipiche delle zone umide, sono state individuate le presenze di uccelli come il passero solitario, l’occhicotto e la sterpazzolina.
Riferimento bibliografico:
Sotto Monfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo, p. 19





