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L’Emigrazione del Friuli Venezia Giulia

L’Emigrazione del Friuli Venezia Giulia

Gli spostamenti temporanei, di numerosi abitanti della Carnia, così come accadeva in molte comunità alpine, per motivi economici sono ben documentati già dal ‘600. Uomini che offrivano manodopera, ma anche tessitori, artigiani, domestici e merciai ambulanti, i Cramàrs. Le fortune ottenute con il commercio, quest’ultimi le trasferirono in acquisto di case signorili e beni fondiari, garantendo un tenore di vita altrimenti impossibile. Si può parlare in questi casi di una “emigrazione del benessere”. Lo sviluppo industriale, della metà del XIX secolo, detterà le regole per un nuovo quadro economico europeo, che determinerà forti cambiamenti nei flussi migratori.

Quattro sono i periodi ritenuti significativi che caratterizzarono la storia dell’emigrazione del Friuli Venezia Giulia le cui destinazioni riguarderanno tutti i continenti.

  • dal 1866 al 1914, è il periodo della “grande emigrazione”, nel quale gli espatri, a cavallo tra Ottocento e Novecento, raggiunsero la massima intensità e rilevanza per la società regionale.
  • dal 1915 al 1945, il periodo interbellico, rappresenta una fase di relativa stasi dell’emigrazione.
  • dal 1945 al 1968, individua il momento della ripresa degli espatri nel secondo dopoguerra, fino all’inversione del saldo migratorio.
  • dal 1969..., è il periodo nel quale si è registrato l’esaurimento dei grandi flussi migratori.

L’Archivio Multimediale della Memoria dell’Emigrazione Regionale, è un archivio digitale che raccoglie fotografie, documenti cartacei e interviste registrate ai protagonisti dell’emigrazione del Friuli Venezia Giulia. http://www.ammer-fvg.org/

Molte delle testimonianze e delle memorie del nostro territorio, oltre ad esser conservate nell’Archivio della Memoria del CCM, sono state condivise e confluite nel sistema regionale, per garantire a chiunque volesse di poter ricostruire la storia della propria famiglia, della propria comunità un inquadramento di più ampio respiro.

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