Un assaggio dell'appassionato racconto di Guido Diblas, tracciatore e disegnatore, ex dipendente del Cantiere Navale di Monfalcone. Testimone di un periodo storico dove la creatività e la manualità erano il valore aggiunto.
Disegnatori e tracciatori
Ogni dettaglio di scafo ed allestimento veniva studiato da una schiera di disegnatori e in seguito riportato, in scala 1:1, pezzo per pezzo sul pavimento di una vasta e ampia sala denominata “sala tracciato”. L’operazione era necessaria per la realizzazione di sagome lignee, a grandezza naturale, attraverso le quali le officine, sia del gruppo ferro che del gruppo legno, potevano tagliare e realizzare i pezzi definitivi e destinati al montaggio senza timore del più minimo errore di misurazione. Il definitivo aumento dell’automazione e dell’informatizzazione dell’intero processo progettuale e di disegno ha portato alla definitiva scomparsa dei tracciatori a partire dalle soglie degli anni Novanta.
Disegnatori e tracciatori
Ogni dettaglio di scafo ed allestimento veniva studiato da una schiera di disegnatori e in seguito riportato, in scala 1:1, pezzo per pezzo sul pavimento di una vasta e ampia sala denominata “sala tracciato”. L’operazione era necessaria per la realizzazione di sagome lignee, a grandezza naturale, attraverso le quali le officine, sia del gruppo ferro che del gruppo legno, potevano tagliare e realizzare i pezzi definitivi e destinati al montaggio senza timore del più minimo errore di misurazione. Il definitivo aumento dell’automazione e dell’informatizzazione dell’intero processo progettuale e di disegno ha portato alla definitiva scomparsa dei tracciatori a partire dalle soglie degli anni Novanta.