Le navi: oggetti strani per chi non è del mestiere. Compaiono in mezzo al mare, mastodontiche ma silenziose. Paradossale che oggetti così grandi riescano a restare leggeri sull’acqua, sembra quasi un miracolo. Ma per chi è di Monfalcone ormai sono di casa, eppure esiste un muro tra cittadini e navi. Sono là, presenti, reali ma allo stesso tempo irreali nella loro lontananza.
Tra il muro e il mare
Cosa succede al dì la delle mura del cantiere? In molti contesti ci è capitato di chiederci cosa ci fosse dall’altra parte, lasciando che la nostra fantasia immaginasse gli scenari più disparati. Non solo artisti ma anche scrittori hanno provato a raccontare questo archetipo, “e il naufragar m’è dolce in questo mare” recitava per l'appunto Giacomo Leopardi. Ma cosa si nasconde dietro il muro che divide il cantiere da noi “non addetti”? Immaginiamo di poter andare oltre e di riuscire a scavalcare questo ostacolo. Ecco davanti a noi il cantiere. Tutto è grande: strutture, gru, capannoni, navi. Solo l’uomo è piccolo, minuscolo in confronto. Eppure, è proprio quella formichina che costruisce i “grandi ferri”.