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Monte San Michele - Zona Sacra Monumentale

Sagrado

Area sacra del San Michele

Il San Michele è il monte più alto del Carso isontino (una delle cime raggiunge m.257). Assieme al Podgora (Monte Calvario), Monte Sabotino e Monte Santo costituiva uno dei capisaldi del campo trincerato austro-ungarico posto a difesa della città di Gorizia.

Nella prima parte della guerra i soldati ungheresi Honved avevano il compito di controllare da qui le sottostanti trincee italiane, mentre caverne e doline ospitavano artiglieria, alloggi e servizi per i vari battaglioni. Dopo la presa di Gorizia e l'arretramento del fronte austriaco i cavernoni furono utilizzati, ampliati e riattrezzati per le esigenze dell'esercito italiano.

Dopo la fine della guerra, l'area divenne un museo all'aperto organizzato dai militari fin dal 1922.
Progressivamente arricchito, è stato di recente risistemato in molte sue parti. Il piazzale, balcone panoramico privilegiato sulla piana di Gorizia, l'Isonzo, il Friuli, le Prealpi e le Alpi Giulie, presenta pezzi di artiglieria italiana, bombarde austriache, cippi commemorativi e un piccolo museo.

Nei pressi si aprono gli accessi di postazione in caverna dell'artiglieria italiana, scavate nella roccia dopo il 1916, mentre un percorso segnalato permette di raggiungere le quattro cime retrostanti, rivolte al Vallone, con le rispettive trincee, cippi, cavernoni.

Il panorama in questa direzione non è da meno, affacciato sull'intero altipiano carsico, il golfo di Trieste e i monti attorno a quella città.

Descrizione

L’area monumentale si apre su un piazzale dal quale si ha una chiara lettura del fronte del basso Isonzo. Il piazzale ospita pezzi di artiglieria italiana e alcune bombardate austriache, oltre a numerosi cippi in memoria dei caduti. Sul lato orientale è posto un piccolo museo. Dietro l’edificio sono visitabili le postazioni in caverna dell’artiglieria italiana, scavate nella roccia dopo la presa del monte. Queste ultime si sviluppano per alcune centinaia di metri e danno l’idea della complessità e della difficoltà della guerra di posizione. Nei pressi è visibile anche la caverna che ospitò fino all’agosto del 1916 il comando austriaco. Tutto intorno, lungo il sentiero che collega le quattro cime del monte, sono disposti cippi e lapidi in memoria dei soldati italiani e austro-ungarici caduti durante le battaglie che qui infuriarono tra l’estate del 1915 e l’agosto dell’anno successivo quando, dopo la Sesta battaglia dell’Isonzo, la zona divenne l’immediata retrovia delle linee italiane.

Museo del Monte San Michele

Il museo del Monte San Michele, inaugurato nel 2018 in una modernissima veste, valorizza il contesto che lo ospita, la Zona Monumentale del San Michele: un ricordo di guerra rappresentato dai resti di trincee, dai camminamenti, dalle gallerie, dalle postazioni, dalle caverne, dai diversi cippi e monumenti che sorgono in un’area identificabile come un vero e proprio museo all’aperto.
Il rinnovo dell’allestimento offre ai visitatori un’esperienza multimediale ed immersiva unica, grazie all’utilizzo di strumenti e contenuti che possano trasmettere informazioni ed emozioni, restituire gli ambienti di allora, le storie di uomini, soldati, poeti e donne che si sono intrecciate sul monte e nelle trincee.


Riferimenti bibliografici:
Sotto Monfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo, p. 227
Il Carso di Giuseppe Ungaretti, p. 52

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