Il Monte Calvario, conosciuto anche come Podgora, fu teatro di feroci combattimenti. Prima della vetta, lungo la strada che sale dalla località Groina, si trova la tomba dello scrittore triestino Scipio Slataper che qui morì il 3 dicembre 1915, più avanti i resti del corpo di guardia della 24. Compagnia zappatori italiana, costruito in seguito alla presa di Gorizia (8 agosto 1916). Una deviazione porta al cippo ai Volontari giuliani morti sul Calvario, mentre a quota 240 sorge l’obelisco disegnato dall’architetto de Grada, circondato da lapidi commemorative. Un viale di cipressi porta al sito in cui sono state ricostruite le Tre Croci, distrutte durante la guerra.