"Voglio raccontare una storia di colore-materia-colore - scrisse Pino Furlan - con mezzi che non sono i comuni mezzi usati in passato e sempre meno usati agli inizi di questo secolo".
A cent'anni dalla nascita una retrospettiva sull'opera dell'artista il cui mestiere pittorico fu il mezzo con il quale elaborare i propri concetti, giungengo ad un risultato esclusivamente connotato da una forma pura di suono colore al di fuori del tempo, liberato da schematismi precostituiti.
A cent'anni dalla nascita una retrospettiva sull'opera dell'artista il cui mestiere pittorico fu il mezzo con il quale elaborare i propri concetti, giungengo ad un risultato esclusivamente connotato da una forma pura di suono colore al di fuori del tempo, liberato da schematismi precostituiti.
I Luoghi di Visita
ANTIQUARIUM
"Crebbi selvatico". Alle origini di Pino Furlan
I documenti espostu nelle vetrine, permettono di ricostruire la vita privata di Pino Furlan e attestano il suo legame con la città di Ronchi dei Legionari, relazione mai interrotta. Sulle pareti tra la copia da una vecchia fotografia, le vedute di case e chiese, o la natura morta è possibile già percepire quella sua innata sensibilità per il colore e per la luce, filtrata dalla conoscenza della pittura triestina di fine Ottocento e inizio Novecento. Una caratteristica questa che dominerà la sua produzione.
VILLA VICENTINI MINIUSSI
"Dal neorealismo magico al gioco dell'astrazione"
L'interpretazione che Furlan dà all'esperienza neorealista è del tutto particolare, la sua più che una lettura politicva è una volontà di ripresa degli aspetti della vita quotidiana, catturati in un'atmosfera particolare e metafisica. Le opere degli anni Cinquanta documentano questa sua fase. Lo sbocco naturale di questa visione della realtà sarà, nel decennio successivo, una progressiva astrazione delle forme e una particolare esasperazione del tonalismo cromatico. La parte documentaria permette di ricostruire la sua intensaattività espositiva e il suo impegno politico.
AUDITORIUM COMUNALE
"Lirismo cromatico"
Dalla seconda metà degli anni Settanta l'arte di Pino Furlan inizia a virare verso una sempre maggiore attenzione per il colore. I paesaggi diventano sempre più astratti e i "giochi" diventano poesia. L'artista che non ha mai abbandonato lo studio di certi soggetti, come le facciate delle chiese, li affronta ora in maniera diversa, analizzando nel profondo la loro struttura e la loro essenza. Tale ricerca porta alla realizzazione del Monocromi mentre le Maàri chiudono il suo percorso artistico. La documentazione proposta espone il lavoro di illustrazione del libro di poesie di Silvio Domini Lucamara.
"Crebbi selvatico". Alle origini di Pino Furlan
I documenti espostu nelle vetrine, permettono di ricostruire la vita privata di Pino Furlan e attestano il suo legame con la città di Ronchi dei Legionari, relazione mai interrotta. Sulle pareti tra la copia da una vecchia fotografia, le vedute di case e chiese, o la natura morta è possibile già percepire quella sua innata sensibilità per il colore e per la luce, filtrata dalla conoscenza della pittura triestina di fine Ottocento e inizio Novecento. Una caratteristica questa che dominerà la sua produzione.
VILLA VICENTINI MINIUSSI
"Dal neorealismo magico al gioco dell'astrazione"
L'interpretazione che Furlan dà all'esperienza neorealista è del tutto particolare, la sua più che una lettura politicva è una volontà di ripresa degli aspetti della vita quotidiana, catturati in un'atmosfera particolare e metafisica. Le opere degli anni Cinquanta documentano questa sua fase. Lo sbocco naturale di questa visione della realtà sarà, nel decennio successivo, una progressiva astrazione delle forme e una particolare esasperazione del tonalismo cromatico. La parte documentaria permette di ricostruire la sua intensaattività espositiva e il suo impegno politico.
AUDITORIUM COMUNALE
"Lirismo cromatico"
Dalla seconda metà degli anni Settanta l'arte di Pino Furlan inizia a virare verso una sempre maggiore attenzione per il colore. I paesaggi diventano sempre più astratti e i "giochi" diventano poesia. L'artista che non ha mai abbandonato lo studio di certi soggetti, come le facciate delle chiese, li affronta ora in maniera diversa, analizzando nel profondo la loro struttura e la loro essenza. Tale ricerca porta alla realizzazione del Monocromi mentre le Maàri chiudono il suo percorso artistico. La documentazione proposta espone il lavoro di illustrazione del libro di poesie di Silvio Domini Lucamara.
Orari di Visita
La mostra sarà aperta alle visite dal 10 DICEMBRE 2021 al 11 MARZO 2022
Sarà ospitata in diverse sedi sul territorio comunale di Ronchi dei Legionari. La lista di spazi espositivi allestiti conta le sedi espositive Antiquarium, (Via Androna Palmada) Villa Vicentini Miniussi (Piazza dell'Unità 24) e Auditorium Comunale (Piazzetta dell'emigrante/ Via Cau de mezo).
MERCOLEDì
9.30 - 12.30
SABATO E DOMENICA
9.30 - 12.30, 15.00 - 18.00
Non saranno possibili visite nei giorni 24,25, 26 e 31 dicembre e 1 gennaio.
Sarà ospitata in diverse sedi sul territorio comunale di Ronchi dei Legionari. La lista di spazi espositivi allestiti conta le sedi espositive Antiquarium, (Via Androna Palmada) Villa Vicentini Miniussi (Piazza dell'Unità 24) e Auditorium Comunale (Piazzetta dell'emigrante/ Via Cau de mezo).
MERCOLEDì
9.30 - 12.30
SABATO E DOMENICA
9.30 - 12.30, 15.00 - 18.00
Non saranno possibili visite nei giorni 24,25, 26 e 31 dicembre e 1 gennaio.


