Di Biciclette, di operai e di delfini
Il cordone ombelicale che lega Pino Furlan al cantiere non è mai stato reciso. All’inizio della sua carriera nel corso degli anni Cinquanta egli aderì in maniera del tutto personale alle idee neorealiste e “trasformò” la bicicletta operaia, simbolo della lotta di classe, in qualcosa di diverso. Per lui non rappresentava solamente il mezzo di locomozione per andare a lavorare, egli la associava al mare, sempre amato, delle sue terre. Ecco allora che la bicicletta capovolta diventava un ombrellone improvvisato. All’inizio degli anni Sessanta accanto alle biciclette appaino gli operai, figure stilizzate memori della lezione del primo Emilio Vedova e di tanta pittura sironiana. Tali figurazioni sono cruciali nel percorso artistico di Furlan perché indicanti la sua tensione verso la stilizzazione e l’astrazione che raggiunse alla fine degli anni Settanta. A questo periodo devono essere ricondotte le sue composizioni con i “delfini” della sala tracciato. Come ha sottolineato l’amico Luciano de Gironcoli, egli, usando uno strumento di lavoro del cantiere come elemento costitutivo delle sue opere, creò un legame speciale con i cantierini, gli unici in grado di identificare l’oggetto rispetto all’uomo comune. Pino Furlan deve molto al cantiere e il cantiere deve molto a Pino Furlan.
Luca Geroni
Luca Geroni
Orari di Visita
La mostra è visitabile dal 1 APRILE al 22 MAGGIO 2022 presso il Museo della Cantieristica (MUCA) sul teritorio comunale di Monfalcone.
La mostra è aperta al pubblico ogni giorno dal LUNEDI' al VENERDI' dalle 10.00 alle 18.00
La mostra è aperta al pubblico ogni giorno dal LUNEDI' al VENERDI' dalle 10.00 alle 18.00

