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Chiesa di San Giovanni Battista - San Pier d'Isonzo

Introduzione

Le notizie sulla storia della chiesetta dedicata a San Zanut (San Giovannino) sono molto incerte. E' probabile che sia stata edificata intorno al 1580 sui resti di una chiesa molto più antica andata distrutta e che quest'ultima avesse dato il nome al borgo che la circondava. In origine era posizionata in corrispondenza dell'incrocio tra la strada per Monfalcone e la via per il guado dell'Isonzo di Cassegliano. L'intitolazione a San Giovanni può essere ricondotta, oltre che alla presenza di una fonte battesimale, soprattutto alla devozione popolare che ricercava protezione dall'esondazioni del fiume vicino. Il diminutivo del Santo per la denominazione di questo luogo di culto si pensa derivi dalla necessità di differenziare questo piccolo edificio sacro dalla chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista situata nelle vicinanze. Come altre chiese di campagna, diffuse sul territorio a partire dal Trecento, l'edificio mantiene la propria conformazione originaria. Si presenta a navata unica, con copertura a capanna caratterizzata dal campanile a vela con doppia campana.
Nel 1696 venne affrescato il presbiterio con immagini di apostoli, angeli ed altre figure ed icone tipiche della devozione cristiana popolare in auge al tempo. L'opera fu eseguita dal pittore Lampi, come si può notare sulla parete di fondo, noto grazie alla scritta lasciata dall'autore stesso. 
E' conservato anche un affresco staccato che ritrae "La strage degli Innocenti", questo di provenienza sconosciuta. Entrambe le opere sono visibili all'interno della chiesa. 
In era moderna la chiesa subì gravi danni durante la Grande Guerra e fu riaperta al culto solo nel 1925. In particolare fu rifatta la copertura della navata, andata completamente distrutta. L'edificio sacro subisce un ulteriore restauro nel 1980: in questo caso fu completamente rifatta la copertura della navata sostituendone in parte l'orditura lignea.

Aspetti architettonici della chiesa

Impianto planimetrico


La chiesa è collocata all’angolo di un crocevia di strade a bassa percorrenza. L’edificio, orientato a Est - ruotato di alcuni gradi a Sud -, presenta una configurazione planimetrica semplice costituita da un’unica navata rettangolare e da un presbiterio a base quasi quadrata, più stretto della navata; a sinistra del presbiterio vi è la sacrestia anch’essa a pianta quadrata; esternamente, sul fronte principale, è preceduta da un modesto sagrato della stessa larghezza della facciata, delimitato da un basso muretto in pietra intonacato, privo di cancello. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 14,99 ml; larghezza 7 ml; altezza navata -colmo sottotrave 6,43 ml; altezza navata - catena di capriata 4,58 ml.

Strutture verticali


Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate di color crema. La facciata principale, a capanna, è liscia; al centro si apre il portale d’ingresso rettangolare, inquadrato da una semplice cornice in pietra, ed in linea con questo, sotto la copertura, vi è un piccolo rosone circolare. Il portale è affiancato da due finestrelle quadrate, anch’esse inquadrate in pietra, protette esternamente da un’inferriata. Ai lati del portale fuoriescono dalla facciata i pilastri in pietra carsica, a vista, che sorreggono il campaniletto a vela con bifora che si erge sopra la facciata. Una semplice cornice a sezione mistilinea evidenzia l’attacco della copertura ai lati del campaniletto, proseguendo lateralmente sotto la linea di gronda lungo i fianchi della navata; nel presbiterio è sostituita da una cornice in cotto a dente di sega. Le facciate laterali sono lisce; solo nel fianco destro si aprono due finestre rettangolari con cornice lapidea, collocate in posizione centrale rispettivamente nella navata e nel presbiterio.

Coperture


La chiesa presenta una copertura a falde (due nella navata, tre nel presbiterio) con manto in coppi. All’interno la navata presenta la struttura a capriate lignee poggiate su mensole lignee modanate, costituente quattro campate, con arcarecci longitudinali e listelli lignei e sottomanto di copertura in tavellonato di cotto a vista; il presbiterio invece è sormontato da una volta ad ombrello.

Campanile


Il campanile è di tipo a vela e si erge sopra la facciata. Una struttura ad arco ribassato impostato su due robusti pilastri in pietra a vista in aggetto rispetto alla facciata eleva la cella campanaria fin sopra la copertura della chiesa: vi si apre una bifora ad arco a tutto sesto dove sono ospitate due campanelle; a conclusione un timpano con cornici lapidee.

Apparato decorativo


La chiesa è caratterizzata da una navata longitudinale ben proporzionata, con la travatura della copertura a vista; l’arco santo a tutto sesto, inquadrato da un portale marmoreo di stile rinascimentale costituito da due lesene con capitello ionico che sorreggono un architrave modanato, introduce allo spazio presbiterale, rialzato dalla navata mediante un gradino in pietra grigia. Le pareti sono intonacate e tinteggiate di colore panna, nella navata presentano una finitura in spatolato veneziano; la pavimentazione è realizzata in mattonelle posate a zigzag con una corsia centrale nella navata ed una fascia nei pressi dell’ingresso in lastre di pietra grigia locale; le due finestre rettangolari che portano luce alla chiesa sono poste in maniera asimmetrica, collocate entrambe nel fianco meridionale. La chiesa è arricchita da affreschi, realizzati in seguito al rifacimento secentesco della chiesa. Le pitture del presbiterio sono opera di un certo pittore di nome Lanpi, come è riportato nell’iscrizione sulla trave trasversale verso il fondo del presbiterio; sulla parete di fondo, lateralmente, sono raffigurati San Pietro e San Paolo - rispettivamente a sinistra e a destra - inseriti entro due false nicchie sormontate da una decorazione a volute vegetali; nella porzione di volta soprastante è stata creta una sorta di quinta scenografica con un tendaggio tenuto aperto da due angeli posti ai lati; il centro della volta è occupato da un medaglione ovale contenente il monogramma di Cristo, circondato da raggi fiammeggianti e lanceolati, affiancato lateralmente da due vasi di fiori, il tutto inserito in una composizione di volute vegetali e racemi; nella parte di volta verso la navata è rappresentata la Trinità, con il Padre a sinistra, il Figlio a destra e al centro lo Spirito Santo simboleggiato da una colomba. Anche il muro ai lati dell’arco santo si presenta interamente affrescato, ma di queste pitture non è noto l’autore; nonostante il ciclo sia fortemente deturpato, sopra un basamento architettonico colonnato, si riconosce nella porzione superiore la scena dell’Annunciazione, con l’Arcangelo Gabriele a sinistra dell’arco e la Vergine Maria in atto di ricevere l’annuncio divino a destra.

Apparato liturgico


Lo spazio presbiterale è occupato quasi interamente dall’altare maggiore - fatto avanzare dalla parete di fondo - di cui si è conservata solo la mensa marmorea, essendo l’alzata e la pala andate distrutte durante la prima guerra mondiale. L’altare, fatto risalire agli inizi del XVII secolo, è assibilabile ad una matrice tardo-rinascimentale di origine veneta. È caratterizzato da una mensa a parallelepipedo, in pietra carsica grigia e pietra di paragone nera con intarsi marmorei in broccatello di Verona e marmo screziato sui toni del viola, impostata su un basamento di due gradini in pietra grigia scura; lo zoccolo e la mensa in pietra nera modanata e due volute vegetali a doppia mossa in pietra carsica su fondo nero racchiudono il paliotto: su uno sfondo in marmo viola, due decorazioni a motivo vegetale di foglie d’acanto in bassorilievo affiancano uno scudo centrale nel quale campeggia l’effigie di San Giovanni Battista realizzata con un fine intarsio di marmi policromi a contrasto sullo sfondo nero.
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