TORNA AL SITO DEL CONSORZIO

Chiesa di Santa Maria in Monte - Fogliano Redipuglia

Descrizione

Descrizione

Erano ormai trent’anni che i Turchi tentavano di entrare nel territorio attraverso il guado antico di Fogliano, ragione per la quale la Repubblica di Venezia fece costruire una linea difensiva fortificata comprendente diversi forti come quelli di Gradisca, della Mainizza e della stessa Fogliano.
Il forte di Fogliano, edificato nel 1474, fu quasi interamente demolito una volta venuta meno la sua funzione difensiva. Ancora oggi visibile attorno alla Chiesa di Santa Maria in Monte rimane l’originale cinta muraria stellata.
La costruzione della Chiesa si deve alla volontà di Teodoro del Borgo di Longonica, capitano dei balestrieri a cavallo della Repubblica di Venezia. La data di costruzione, il 1521, la si ritrova nell’epigrafe posta sopra la porta d’ingresso. Rifacimenti e ricostruzioni successive, in particolare dopo i danni subiti durante la Grande Guerra, hanno restituito l’edificio nel suo aspetto attuale incompleto della torre campanaria.
L’interno della chiesa è decorato da una serie di affreschi di diversa attribuzione e datazione: i primi ad essere realizzati, nel 1526, sono i tre pannelli sulla parete sinistra, che affrescano la parte inferiore dell’abside. Santi, Madonna con il Bambino e Apostoli, opere di un autore che certamente conosceva la pittura rinascimentale mostrando però una certa ingenuità nella resa delle figure e dello spazio, sono stati restaurati nel 1985. Sempre a questa prima fase risalgono anche gli affreschi sulle pareti dell’abside, scoperti con i lavori di restauro degli anni Venti del Novecento: ad essere rappresentati, in questo caso, sono altre figure di Apostoli, la Natività, la stimmate di San Francesco, la Madonna in trono con il Bambino e San Girolamo nel deserto.
Nell’ambito degli stessi lavori di restauro vengono riportati alla luce anche gli affreschi della navata e dell’arco santo, in cui si raffigurano: diverse Sante, la Madonna con il Bambino, alcune scene religiose. La capacità di articolare le scene, il trattamento dei colori, la plasticità dei personaggi rivelano la mano di un artista esperto, l’udinese Giacomo Secante, noto pittore della zona, allievo di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto “il Pordenone”.


Riferimento bibliografico:
Sotto Monfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo, p. 126-127

Riferimenti dal web:
http://www.ipac.regione.fvg.it/aspx/ViewProspIntermedia.aspx?tsk=A&idScheda=8551&idAmb=120&idsttem=2&tp=vMap&idMenu=848 - Architetture: Id Scheda 8551

edit

risorsa