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Cestai

L’arte di intrecciare il vimini ha origini secolari, risale a ben prima del diciottesimo secolo. Da una serie di documentazione si hanno le prime notizie di persone che si dedicano alla lavorazione del vimine in un gruppo di circa 300 abitanti di Turriaco e Fogliano che confezionano cesti e canestri; registri dei primi successivi censiscono decine di uomini che dichiarano come professione “cestero”: prova che questa attività fosse già a quel tempo radicata nella vita contadina della zona.
Con la costruzione del ponte di Sagrado (1845) e della ferrovia Meridionale (1860) si aprirono nuove opportunità commerciali per l’economia locale, e così Felice Cosolo, imprenditore e proprietario terriero, intuisce la possibilità che quest’attività cresca, e promuove nel maggio del 1881 l’istituzione di una Scuola specializzata per cestai. La confezione di cesti e piccoli mobili in vimini divenne una piccola ma diffusa “industria casalinga”: in ogni casa donne, uomini e bambini partecipavano alle varie fasi di lavorazione dei vimini, e grazie a questo impegno l’arte di intrecciare divenne presto patrimonio ed orgoglio di tutta la comunità.
La produzione di cesti, canestri e piccoli mobili in vimini crebbe al punto che i prodotti ebbero modo di raggiungere anche i mercati di Trieste, Gorizia e Udine. Chi usciva dalla Scuola industriale superiore a Vienna era diplomato come “Maestro panieraio”, e poteva insegnare nelle scuole: a Fogliano diventano maestri alcuni membri della famiglia Cechet e della famiglia Visintin.
Nel 1902 venne fondato un Consorzio che offre un nuovo impulso all’industria dei vimini. Nulla purtroppo è rimasto dei documenti dall’archivio del Consorzio e della scuola, il tutto andato perduto con lo scoppio della guerra e la fuga della comunità. Il tentativo di riprendere l’attività nel dopoguerra, rifondando il consorzio, fu invano: negli anni Trenta in molti trovavano più conveniente andare a lavorare nei cantieri di Monfalcone.
Oggi, scomparsi i vecchi maestri cestai di Fogliano, restano solamente i racconti, le storie di vita e di lavoro di quest’attività.


Riferimento bibliografico:
Il Territorio, 1, p. 78, Egeo Petean, Cestai a Fogliano

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