Descrizione
A pochi chilometri da Doberdò, su un’altura, sono ancora parzialmente visibili i resti del castelliere edificato nel corso del Bronzo Medio (1500 a.C.). Rilevato dal Marchesetti agli inizi del Novecento, è stato indicato come un insediamento costruito in una posizione strategica che doveva servire al controllo del territorio circostante. Faceva parte di un sistema di abitati fortificati in contatto tra loto, quali Brestovec, Vertace e Flondar. La difesa consisteva in una poderosa cinta muraria di blocchi in pietra calcarea che circondava quasi interamente l’abitato, spessa 2,70 metri e alta 2,50 metri. Per queste sue caratteristiche, dopo alcuni secoli di abbandono, vide una nuova occupazione in età tardoantica, tra il IV e il V secolo d.C., periodo al quale risalgono centinaia di monete in bronzo recuperate durante alcuni scavi.
Successivamente all’invasione di Attila, nel 452 d.C., l’area non fu più di tanto frequentata, e con pesanti danneggiamenti da parte delle artiglierie italiane ed austriache durante la Prima Guerra mondiale è diventato più difficile immaginare il suo aspetto originario.
Riferimento bibliografico:
Sotto Monfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo, p.44-45
