Il territorio, quale terra di confine, ha visto nel corso dei secoli l’avvicendarsi di diverse popolazioni, che hanno sedimentato un ricco patrimonio artistico. Negli abitati, nei borghi o nelle aree campestri del territorio sono sorte, fin dai tempi antichi, chiese ed edifici legati al culto e alla devozione dei santi, la cui tipologia architettonica è riconducibile a quella diffusasi nel luogo e nel tempo di riferimento. Il valore storico-artistico di questi edifici è dato anche dalle opere che essi conservano, preziose testimonianze del passato.
Carso
Terra di confine, l’area carsica ha visto nel corso dei secoli l’alternarsi e il contaminarsi di culture diverse che hanno prodotto un patrimonio artistico di grande interesse.
Le tragiche vicende della prima guerra mondiale che hanno colpito duramente quest’area hanno distrutto buona parte degli edifici sacri e delle opere contenute, preziose testimonianze del passato realizzate da artisti e architetti di lingua e matrici culturali diverse (slovena, italiana, tedesca). Sul Carso sono però ancora visibili alcuni esempi di architettura religiosa degni di interesse: piccole chiese votive si presentano integre nel loro aspetto originario, mentre altre sono state ricostruite nel rispetto di quelle originarie distrutte dalla guerra. Meritano una visita la chiesa di Santa Maria in Monte e quella di Santo Stefano Protomartire, entrambe con pregevoli affreschi all’interno. La prima è realizzata su uno sperone di roccia che sovrasta l’abitato di Fogliano, Santo Stefano invece sorge alle pendici del Carso, a Vermegliano, nel comune di Ronchi dei Legionari.
Scendendo dal Carso si arriva alla “Città dei Cantieri”, Monfalcone. Tra le chiese della città, la più importante è quella dedicata alla Beata Vergine Marcelliana, antico santuario ancor oggi meta di pellegrinaggio. Poco distante, nell’incantevole scenografia delle foci del fiume Timavo, si erge la bianca mole della chiesa gotico romanica di San Giovanni in Tuba, un tempo sede di un monastero.
Le tragiche vicende della prima guerra mondiale che hanno colpito duramente quest’area hanno distrutto buona parte degli edifici sacri e delle opere contenute, preziose testimonianze del passato realizzate da artisti e architetti di lingua e matrici culturali diverse (slovena, italiana, tedesca). Sul Carso sono però ancora visibili alcuni esempi di architettura religiosa degni di interesse: piccole chiese votive si presentano integre nel loro aspetto originario, mentre altre sono state ricostruite nel rispetto di quelle originarie distrutte dalla guerra. Meritano una visita la chiesa di Santa Maria in Monte e quella di Santo Stefano Protomartire, entrambe con pregevoli affreschi all’interno. La prima è realizzata su uno sperone di roccia che sovrasta l’abitato di Fogliano, Santo Stefano invece sorge alle pendici del Carso, a Vermegliano, nel comune di Ronchi dei Legionari.
Scendendo dal Carso si arriva alla “Città dei Cantieri”, Monfalcone. Tra le chiese della città, la più importante è quella dedicata alla Beata Vergine Marcelliana, antico santuario ancor oggi meta di pellegrinaggio. Poco distante, nell’incantevole scenografia delle foci del fiume Timavo, si erge la bianca mole della chiesa gotico romanica di San Giovanni in Tuba, un tempo sede di un monastero.
Collio
All’interno di una zona di vigneti e frutteti, su colline dolcemente degradanti verso la piana isontina, sono presenti numerosi edifici religiosi che testimoniano un sentimento cristiano che, nell’area del Collio, nel corso dei secoli, non si è mai affievolito. Il centro principale dell’area, Cormòns, ha accolto tra il 628 e il 737 la sede del Patriarcato di Aquileia. Nei secoli successivi l’importanza della cittadina è testimoniata dalla presenza di chiese di particolare interesse. Circondate dalle cente, piccoli insediamenti fortificati, troviamo le chiese di San Giovanni Battista (Santa Lucia) e di Santa Maria (Santa Apollonia) che conservano all’interno splendidi affreschi. Le centa di Sant’Adalberto, patrono della città, racchiude oggi il Duomo, costruzione settecentesca caratterizzata da una scenografica scalinata. A Cormòns, a Dolegna, a Giasbana, a Russiz…, in aperta campagna o nei pressi degli abitati, il paesaggio è sottolineato da chiesette che ornano i colli più alti, una teoria di piccole costruzioni incastonate nel verde che prosegue sui rilievi della vicina Slovenia. La vallata del Preval, invece, a poca distanza dalla Slovenia, accoglie il ricostruito Santuario di Santa Maria Regina dei Popoli (San Marco), ancora oggi sede di una delle più conosciute feste religiose popolari della zona.
Terre dell'Isonzo
Quando il fiume Isonzo inizia il suo corso in terra italiana incontra Gorizia, cittadina che conserva interessanti esempi di architettura religiosa, specchio dell’evoluzione storica e artistica della città nel secolo dei secoli. Seguendo il corso del fiume che scorre verso il mare si incontrano poi piccoli centri rurali e cittadine più importanti. Merita una visita Gradisca d’Isonzo dove, tra le mura veneziane, sorge il Duomo dei SS. Pietro e Paolo con l’annessa cappella Torriani. Nei borghi e nella campagna circostante si possono visitare interessanti esempi di chiesette votive e chiese parrocchiali, un’architettura minore che riflette, nei riferimenti veneti e austriaci, la travagliata ma ricca storia di queste terre, per molti secoli area di confine. Non può mancare infine, a pochi chilometri dalla foce dell’Isonzo, una visita a San Canzian d’Isonzo, la cui storia ci porta alle origini del cristianesimo in Italia.
Lagune e canali
Nel suggestivo ambiente che si sviluppa ai margini della laguna di Grado si concentrano tra le più interessanti testimonianze dell’architettura sacra della regione. Aquileia fu uno dei principali luoghi di diffusione della religione cristiana in Italia: qui, secondo la tradizione, sbarcò l’evangelista San Marco, qui il vescovo Teodoro, agli inizi del IV secolo, costruì la chiesa, oggi riconoscibile da lontano per il suo alto campanile, dalla quale ebbe inizio la secolare storia del Patriarcato di Aquileia. Attraversata la laguna si giunge a Grado. Il centro storico che occupa l’area dell’antico castrum conserva due importanti basiliche, Sant’Eufemia e Santa Maria delle Grazie, mentre poco distante sono visibili i resti di un’altra basilica paleocristiana. In barca si raggiunge l’Isola di Barbana dove sorge il celebre santuario, meta di pellegrinaggio sin da tempi remoti. Procedendo verso l’interno, nell’ampia pianura della Bassa friulana, tranquilli borghi rurali nascondono chiesette, come Santa Maria in Vineis a Strassoldo, che conservano al loro interno preziosi tesori artistici.