(28 agosto 1944 - 3 settembre 1945)
L’autore, con la sua testimonianza, racconta la sua cattura in seguito alla probabile provocazione fascista al cinema “azzurro” di Pieris nell’agosto del 1944, la sua detenzione nei lager di Brombach e di Berlino e il lungo ritorno a casa, sforzandosi di essere il più obiettivo possibile, senza soffermarsi troppo nella descrizione delle sue emozioni e dei suoi sentimenti. Fatti essenziali e circostanti vengono narrati con uno stile lievemente ironico e distaccato. In questo modo modo gli avvenimenti emergono con nettezza ed esprimono, senza bisogno di ulteriore commento, la carica drammatica da cui sono attraversati.
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