Passeggiata - Panzano Bombardata
Gli armamenti prodotti dal Cantiere di Monfalcone andarono ad ingrossare l’arsenale del III Reich e l’approdo consentiva al naviglio tedesco di accedere a indispensabili manutenzioni. Dal 19 Marzo 1944 i locali CRDA divennero obiettivo dei bombardieri alleati.
Il limitrofo quartiere di Panzano subì gravissimi danni a partire dal bombardamento della notte tra l’11 e il 12 aprile 1944. I velivoli della RAF sbagliarono completamente obiettivo iniziando a sganciare le bombe appena all’interno del perimetro del Cantiere colpendo non solo Panzano ma anche la zona compresa tra via Randaccio e Valentinis oltre alle case popolari presso l’oleificio Luzzatti.
Le 71 vittime del bombardamento lo resero il più sanguinoso dell’intero conflitto mondiale: la maggior parte di esse furono estratte dalle macerie delle “case operaie” e dell’Albergo operai.
La mostra contiene un focus sulla perizia “Danni di guerra” del 1944, commissionata dalla Società Edile di Pubblica Utilità e correlata da 58 fotografie “Francesco Penco”, che rappresenta un documento fondamentale riguardante i danni subiti dagli stabili di proprietà dei CRDA nei bombardamenti del 19 marzo, 12 aprile e 25 maggio 1944 non solo a Panzano ma anche alle “Case Spaini”.
Le giornate in Villa
La mostra intende raccontare e condividere quanto è stato possibile scoprire e raccogliere alle iniziative legate al progetto "Fa che no soni la sirena!" sotto forma di documenti, interviste, testimonianze, oggetti ecc.
Il territorio stesso diviene così il principale "sito" di ricerca e indagine a riguardo degli anni della Guerra Aerea in Bisiacaria: molti di questi documenti, testimonianze e oggetti sono parte del patrimonio di numerose famiglie che li hanno condivisi per arrichire se non addirittura tracciare nuovi aspetti di questo campo di indagine. Motivo fondante perché ciò avvenisse è il progetto stesso, non inteso però come serie di iniziative, ma come occasione di incontro, confronto, divulgazione/raccolta e, nuovamente, divulgazione.
La Guerra Aerea fu una esperienza traumatica che coinvolse e accomunò l'intero territorio e che l'intero territorio npotrà raccontare in una grande mostra conclusiva.
Agli oggetti raccolti dal CCM e/o censiti grazie alle famiglie che li custodiscono, saranno inoltre sommati quelli delle collezioni private: oggetti utili nella comprensione di molti temi legati alla Guerra Aerea come l'Unione Nazionale di Protezione Antiaerea e le numerose forme di P.A.A. ma anche cimeli umili che descrivono aspetti imprevedibili della vita nella Bisiacaria di 80 anni fa.