
ALBERTO DELBIANCO*
Alberto Luigi Delbianco nasce a Staranzano (GO) il 18 agosto 1933. Tramite uno zio, all’epoca residente a Milano, riesce a procurarsi i primi contatti con il mondo dell’editoria a 16 anni. In seguito frequenta per tre anni la “Scuola di Specializzazione di Disegno Artistico” a Trieste.
È fondamentalmente un ragazzo timido e sensibile, portato per la letteratura e lo scrivere, ma è anche un bravo sportivo. A 20 anni incontra una ragazza tenace e vispa, che lo aiuterà molto nel suo lavoro: quattro anni dopo diventa sua moglie.
Dopo il matrimonio inizia il suo decollo artistico; nei primi anni ’60 infatti si reca a Bruxelles e vi risiede per alcuni mesi, dove lavora per la Bellevision, collaborando come animatore al cartone animato “Pinocchio sulla luna”, premiato al Festival di Venezia (Film per ragazzi). Nel 1961, trasferitosi a Roma, riesce a lavorare per diverse case editrici e per la RAI (centro cinematografico INCOM) al documentario animato “La lunga calza verde” di Cesare Zavattini, per la regia di Gavioli, commissionato dalla Presidenza del Consiglio per l’Italia.
Crea diverse sigle televisive e “Caroselli”; collabora nell’équipe di Jacovitti per la realizzazione di un suo cartone animato.
Chiusa la parentesi romana, decide di ritornare a Staranzano e lavorare a distanza con diverse case editrici (anche sotto falso nome perché la moglie firma certi suoi lavori): Edizioni Alpe, Edizioni Fasani-Roma, Bertoldo, Super Calandrino. Collabora saltuariamente con diversi giornali umoristici “Il Travaso delle idee”, “Candido”, “Serenissimo”, “Il Mancino”, “Virgola”, “Domenica del Corriere”, “Gialli Mondadori”, “Supersex”, “Telesera”, e su giornali per ragazzi: “Monello”, “Pioniere”, “Vittorioso”, ed “Edizioni Flaminia-Roma”.
Ottiene diversi riconoscimenti: Medaglia d’Argento a Foligno; 1° Premio per un nuovo personaggio a fumetti a Lucca “Paramecius”, segnalato alla Mostra di Bordighera, a quella di Verona e alle Giornate Mediche Internazionali a tema “Il medico in caricatura”.
Parallelamente al suo lavoro umoristico, durante questi anni sviluppa un genere grafico-pittorico bicromatico, alle volte arricchito da qualche particolare rosso (colori a china), che i critici definivano “noir”, che gli permette di realizzare diverse mostre e ottenere diversi riconoscimenti a livello locale.
Da ricordare la sua collaborazione a numerose riviste locali fra le quali “La Cantada”, “La Britula”, “La Bivuda”, “La Fisciada”.
Durante l’ultimo anno di vita produce drammatici ed elaborati quadri a olio, nei quali affiora palesemente la sua acutissima interpretazione delle problematiche sociali presenti nella realtà di quegli anni.
Muore improvvisamente all’età di 37 anni lasciando, nonostante la sua breve vita artistica, un considerevole numero di opere.
*da Alberto Delbianco. Questo sono io! (2019)
Articolo de Il Territorio n. 29 (settembre 1992), Alberto Delbianco, grafico di Livio Fontana