Villa Colautti-Conte nuova cellula ecomuseale

15 marzo 2023

Villa Colautti-Conte a Monfalcone diventa nuova cellula ecomuseale: scoperta la tabella informativa


È stata scoperta giovedì 9 marzo nell’ambito dell’ultimo incontro di Aspettando Geografie la tabella informativa dedicata a Villa Colautti-Conte a Monfalcone, nel rione di Aris. Un momento per ripercorrere non solo le tappe storiche ma future dell’intera area che, di fatto, entra a pieno titolo all’interno dell’Ecomuseo Territori con una propria cellula che è già stata collegata alle altre nei percorsi di valorizzazione delle ville storiche del territorio.
Costruita nel XVIII secolo, Villa Colautti-Conte è una dimora storica del rione monfalconese di Aris San Polo. Sopravvissuta indenne ad entrambi i conflitti mondiali, subì un primo intervento di restauro nel secondo dopoguerra, quando Nicolò Colautti, geometra con la passione per l’astrologia, fece costruire una torre-osservatorio nel centro del corpo padronale. Nei primi anni Duemila è stata poi ampliata e ammodernata l’ala della villa adibita alle lavorazioni agricole mentre, nel 2021, il corpo principale è stato ristrutturato e riconvertito in un’attività turistico-ricettiva che dà ora lustro al rione.
Siamo la quarta generazione che porta avanti la tradizione – ha ricordato Dario Conte – delle aziende agricole di Monfalcone”. Per Davide Iannis, presidente del Consorzio Culturale del Monfalconese, ente ideatore e gestore dell’Ecomuseo Territori, si tratta di “un’ulteriore valorizzazione di un lato del nostro territorio che merita essere ricordato. Questa cellula è come quella del corpo umano che, assieme alle altre, forma un mosaico completo. In questo caso vuol dire riconoscere la storicità di un luogo che racconta la storia e l’economia del territorio”. Accanto alla tabella anche una piccola teca con alcune fotografie storiche che raccontano la genesi e il percorso dell’azienda. “Nelle cellule ecomuseali – ha concluso il sindaco Anna Maria Cisint – non c’è solo la nostra storia ma celebriamo l’unione tra cultura e lavoro nell’ottica di valorizzarli per le future generazioni”.

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