GERMANO MASETTI (2026)

Germano Masetti al Consorzio

"La ceramica è la più antica attività industriale dell'uomo; è la produzione che maggiormente valorizza la più umile materia prima con il più pregiato lavoro dell'uomo. La ceramica è scultura ed è, al tempo stesso, pittura e si integra all'architettura meglio della scultura e della pittura". Con questa definizione precisa, sintetica ed essenziale, Giulio Montenero presentava la mostra "La ceramica nella provincia di Gorizia apertasi presso la Scuоla Comunale di San Pier d'Isonzo il 20 agosto 1984.

La Missione Artistica

Fin dalle prime apparizioni Masetti desta l'attenzione del pubblico e della critica per quel suo discostarsi dai canoni consueti per percorrere una strada non certamente facile; una strada alla ricerca di un equilibrio tra il neorealismo e l'astrattismo che lo porta a dei risultati che destano perplessità, ma generano anche notevole interesse. A proposito sottolinea Fulvio Monai: "Il Linguaggio scelto potrà portarlo a esiti interessanti se riuscirà sempre ad evitare le molte tentazioni del momento preoccupandosi solo di esprimere emozioni autentiche". La sua presenza non passa inosservata e, dopo una mostra allestita insieme all'amico Poian, si ritrova ad esporre in compagnia degli artisti più rappresentativi della regione come Altieri, Castellani, Monai, Doliach. Il modo con cui tratteggia il paesaggio carsico, così al di fuori di ogni canone e tradizione, colpisce in modo positivo la sovraintendente alle Belle Arti Estella Brunetti, che in una lettera personale indirizzata al pittore scrive: "Le sue composizioni mi sono sinceramente piaciute; è una visione del tutto originale e un'interpretazione affascinante questa che lei ci da' del Carso in una traduzione di una sorta di panteismo anatomico sorretto anche dai colori insistenti sui rosati e sui grigi"

 
edit

risorsa