Il cibo e le mense aziendali delle grandi fabbriche del novecento [2023]

a cura di Chiara Aglialoro

a cura di Chiara Aglialoro


“Il cibo e le mense aziendali delle grandi fabbriche del Novecento”: questo il titolo del pomeriggio di studi che il Consorzio Culturale del Monfalconese ha voluto dedicare il 26 maggio 2023 a un lato della vita industriale del Novecento meno noto al grande pubblico.
Il momento conviviale, che riuniva in sé il connubio tra pausa dal lavoro e socializzazione tra colleghi, ha avuto un posto privilegiato nel consentire lo sviluppo industriale del territorio e della società che, in due dopoguerra, ha ricostruito e si è ricostruita. Una serie di interventi, quelli raccolti nelle pagine successive, di esperti e studiosi in grado di fornire un’ampia panoramica sul tema, affatto banale, della “pausa pranzo” partendo dall’esempio di Monfalcone per toccare Dalmine, le fabbriche Olivetti e, più in generale, l’industria italiana del Novecento e le scelte gastronomiche all’interno delle mense aziendali.
A Monfalcone, con lo sviluppo dell’attività dello stabilimento, solo nel secondo dopoguerra si arrivò alla realizzazione di una mensa aziendale, così come fecero gran parte delle grandi industrie italiane. 
Davide Iannis - Presidente Consorzio Culturale del Monfalconese

IL CIBO NELLE GRANDI INDUSTRIE DEL NOVECENTO. IL CASO DELLA COMPANY TOWN DI PANZANO DEL CANTIERE NAVALE TRIESTINO DI MONFALCONE.
Edino Valcovich - Esperto di archeologia industriale


Lo scritto traccia una breve sintesi della tematica relativa agli spazi destinati alla produzione dei prodotti commestibili ed alle mense del Quartiere di Panzano sorto nelle dirette adiacenze del Cantiere Navale Triestino nel 1908 a Monfalcone. Il periodo preso in considerazione va dagli anni Venti e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale. In particolare, si procederà con l’analisi dell’area della Fattoria Agricola che produceva ortaggi, verdure varie, carni e uova, l’Albergo per gli Operai Celibi, quello degli Impiegati Celibi entrambi dotati di spazi ristorazione e refezione per gli addetti del cantiere stesso ed infine quelli della Mensa costruita alla fine degli anni Trenta.

CIBO, INDUSTRIA, LAVORO NEL '900: PAUSA PRANZO, UN PERCORSO ESPOSITIVO DA CONDIVIDERE
Silvia Giugno, Carolina Lussana - Fondazione Dalmine


La mostra Pausa pranzo. Cibo, industria, lavoro nel ‘900, propone un percorso sulle origini e trasformazioni del consumo del pasto nelle industrie italiane, dai primi decenni del ‘900 fino agli anni ’60. Fotografie, oggetti, filmati storici, documenti tratti da archivi di imprese e istituzioni culturali illustrano luoghi, spazi, attrezzature, modalità, atmosfere in cui si svolgeva il pranzo nei reparti, refettori e mense delle principali fabbriche. Dalla tradizionale schisceta, alla fila nelle moderne mense self-service, Pausa pranzo racconta per immagini il rito del pasto quotidiano, che cambia contenuto, forma, valore e rilevanza al cambiare delle condizioni di lavoro.

IL PRANZO E' SERVITO. CONVIVIALITA' E COSCIENZA OPERAIA NELLA FABBRICA ITALIANA
Beatrice Carabelli - Archivi storici Fondazione Ansaldo 

L’intervento vuole fornire una breve panoramica della storia delle mense aziendali, contestualizzato nell’area genovese con il punto di vista privilegiato che offre l’azienda Ansaldo. L’introduzione della mensa aziendale come abitudine giornaliera introduce una specifica forma di temporizzazione dal carattere distintivo che supera il classico gruppo ristretto genitori-figli ma genera quello che potremmo definire la «convivialità del lavoro». Il pasto in comune è un elemento centrale della nostra vita sociale, indicatore delle nostre relazioni/ amicizie, la mensa impone una socializzazione e sulla base di questi presupposti guardare all’affermazione delle mense aziendali consente di osservare da un’altra prospettiva la formazione di una coscienza operaia, riunita intorno al tavolo – inteso come cerchio di conversazione – la mensa aziendale non è nata per lo scopo ma è servita a costruire un senso di comunità, a dar vita a un’identità comune forte, capace di trascendere le mura della fabbrica.

SPAZI CONVIVIALI. LE MENSE ALLA ING. C. OLIVETTI & C. S.P.A
Arch. Beatrice Coda Negozio - Eporediese e architetto


Gli spazi della mensa della Ing. C. Olivetti & C., S.p.A. - Ivrea sono un tassello tangibile della visione olistica di Adriano Olivetti per coniugare impresa e benessere sociale. La mensa è un «centro sociale» per le maestranze dove, nel bello, ci si nutre, si riposa, si legge e si chiacchera. Sono spazi «conviviali» per stare insieme, bene. Le mense aziendali, come tutte le architetture olivettiane, presentano delle invarianti, il DNA della Ditta: spazi ampi e di luce, funzionali in toto dalla gestione dei flussi a quella nel corso del tempo per una manutenzione e gestione snella; spazi che devono esprimere l’identità e che devono essere belli.

ALIMENTAZIONE E BENESSERE. LE MENSE AZIENDALI NELLA STORIA COME STRUMENTO DI WELFARE: II CASO PIRELLI
Mila Forlani - Referente per le iniziative di valorizzazione, coordinamento attività archivi e biblioteche, Fondazione Pirelli

I primi interventi nell’ambito del welfare in Pirelli sono legati ai servizi della salute e del benessere. Il tema dell’alimentazione è naturalmente nodale e la storia delle mense va di pari passo con l’evoluzione delle abitudini alimentari, dentro un mondo che cambia nei costumi e nei consumi. Mangiare collettivamente non è una novità: succedeva già nei monasteri, negli ospedali, nelle carceri, nelle scuole e in molte istituzioni pubbliche e private, ma nelle aziende diventa necessario applicare principi scientifici al pasto operaio, farne una parte integrante della disciplina industriale. Con fabbriche che ospitano migliaia di lavoratori uno dei bisogni primari è quello di avere spazi idonei per consumare i pasti in comune durante la pausa dedicata al pranzo. Bisognerà però aspettare fino al periodo tra le due guerre per vedere sorgere vere e proprie mense aziendali.

PAUSA PRANZO: TRA NECESSITA, LAVORO E COMUNITA'
Michele F. Fontefrancesco - Ricercatore di scienze demoetnoantropologiche Università degli studi di scienze gastronomiche

Un articolato incastellato normativo e giurisprudenziale, oggi sorretto dal d.lgs. n. 66/2003, perimetra un momento speciale nella giornata di lavoro; un momento in cui sospendere l’attività e dedicarsi alle proprie necessità primarie: al riposo, all’alimentazione, alla socialità e questa è la pausa pranzo. Questa è una dimensione plastica, contesa e disegnata dall’agire di multiple forze. Parlare di pausa pranzo è parlare di questo campo e di come un individuo ed una collettività vanno a relazionarvi rendendolo significativo e parte integrante di un percorso, una narrazione più grande che parla del presente e del futuro. Queste pagine1 raccontano alcuni dei fondamentali snodi di questa storia culturale al fine di evidenziare come la pausa pranzo sia stata strumentale nel corso dei decenni non solo a rispondere alle necessità primarie individuali, ma a delineare un profilo di comunità che si è sviluppata ora esprimendo maggiormente aspetti di un’identità collettiva (il noi), ora lasciando maggior spazio all’individualismo (l’io )2.

 

edit

risorsa